Pomodoro San Marzano

CENNI DI STORIA

Il pomodoro è originario delle Americhe e appartenente alla famiglia delle solanacee ( la stessa del tabacco e patate ), si diffuse a Napoli dalla Spagna nel XVI secolo. Inizialmente considerato pianta medicinale, entrò nelle cucine partenopee solo alla fine del Settecento mentre prima era guardato con sospetto e addirittura creduto velenoso.
Nella zona di San Marzano sul Sarno sono state rinvenute millecinquecento tombe databili dal IX al VI secolo A.C., da questo storico ritrovamento prende il nome il famoso pomodoro a fiaschetto (S. Marzano). Di recente sono state rinvenute altre venti tombe site a tre metri di profondità ricoperte da lapilli fuoriusciti dall’eruzione del 79 A.C. Per i reperti rinvenuti, presto si aprirà un museo a Sarno, al centro di quell’agro nocerino-sarnese noto per i suoi pomodori e per le caratteristiche di fertilità del suolo ed un giorno si spera anche per i reperti archeologici.

IL PRODOTTO

Il pomodoro di S. Marzano è denominato “oro rosso” per il valore economico che assumeva, soprattutto in passato per l’agricoltura della zona in cui viene prodotto. Quest’ultimo è famoso ormai in tutto il mondo, essendo l’ingrediente principale della pizza , pasta , mozzarella e contribuendo, come pelato al diffondersi del concetto di dieta meridionale.
Il primo pomodoro ad essere utilizzato per la produzione dei pelati è stato appunto il pomodoro denominato S. Marzano, anticamente indicato come “Lunga” per la forma del frutto.
In una contrada ricadente nel territorio dell’Agro Sarnese-Nocerino, si originò, per ibridazione fra tipi di pomodoro locali o per maturazione, il famoso pomodoro a bacca allungata che prese il nome S. Marzano.
La produzione di pomodori è stato da sempre un vanto della Campania grazie alla sua notevole presenza.
Le coltivazioni di S. Marzano sono realizzate esclusivamente su terreni pianeggianti, irrigui, di origine vulcanica, tendenzialmente uniformi e naturalmente fertili sia per le caratteristiche fisicho-chimiche dei materiali vulcanici, sia per la presenza di sufficiente quantità di sostanza organica che caratterizzano ulteriormente la elevata fertilità. I terreni dell’Agro Sarnese-Nocerino, avendo avuto origine dalle eruzioni vulcaniche del Somma-Vesuvio e dalle formazioni preappenniniche circostanti, posseggono caratteristiche fisico-chimiche tali da farli classificare tra i migliori terreni d’Italia.
Caratteristica tipica della coltivazione del pomodoro S. Marzano è quella della crescita in verticale della pianta grazie alla messa in opera sui filari di impalcature costruite da paletti di legno e filo di ferro. Questo tipo di coltivazione contribuisce notevolmente al conseguimento di una produzione di gran pregio perché le bacche, non avendo alcun contatto con la terra, restano integre e la raccolta viene effettuata esclusivamente a mano. La trasformazione e l’inscatolamento del pomodoro ad opera di laboratori artigianali o di industrie conserviere deve avvenire in ogni caso nell’ambito della zona di produzione indicata dal disciplinare.
Le caratteristiche peculiari di questo sano prodotto è il sapore tipicamente agrodolce, forma allungata, della bacca con depressioni longitudinali parallele, colore rosso vivo, scarsa presenza di semi e fibre placentari. Le qualità organolettiche e chimico-fisiche di questo prodotto fanno si che esso possa essere gustato sia allo stato fresco che trasformato.
E’ un prodotto tipicamente campano che costituisce un importante riferimento per chi vuole nutrirsi con prodotti della dieta mediterranea.

Fabio Capuano