La penisola sorrentino – amalfitana

La Costiera Amalfitana è caratteristica per il suo splendido rapporto tra la bellezza paesaggistica e l’immenso patrimonio storico culturale. Per secoli questo angolo di paradiso è stata la meta ideale di pittori, musicisti, letterati. Ciascuno dei paesini che costella la bellissima Costa esprime nei propri monumenti il suo glorioso passato, come Amalfi, una delle antiche Repubbliche famosa i traffici nel Mediterraneo, particolarmente nel X e XI secolo.
Uno dei luoghi più antichi ed attraenti della Costiera Amalfitana è il borgo marinaro
di Positano. Le origini storiche di Positano si perdono nella notte dei tempi, ove si confondono storia e leggenda; in passato alla mancanza di dati si sopperiva con miti, tra i più diffusi si narra che Positano fu fondata da Poseidone, il Dio del mare Nettuno, per amore della ninfa Pasitea da lui amata. Questo luogo descritto da molti artisti è stato il baricentro ispirativo e grandi pittori hanno dato vita a loro grandi opere ricordiamo: Picasso, Caprile, Oelze.
Positano si trova alle falde dei Monti Lattari godendo di tutti i vantaggi di un clima mite ed asciutto. Sul mare, a pochi chilometri di distanza dalla costa si innalzano “ Li Galli” o “Sirenuse”, piccolo arcipelago formato da tre piccole isole ritenute fin dai tempi più antichi dimora di Sirene, in questi ultimi anni è diventato luogo esclusivo dove artitisti come Nurejev e Massine trovano rifugio.
Positano da sempre ricopre un ruolo primario nel campo del turismo, della moda, e della gastronomia.

Passeggiando per i vicoli di Positano si scrutano simpatiche botteghe di moda che rallegrano le stradine del centro con fantasie di colori su tessuti assolutamente naturali come lino e cotone.
Per gli amanti della cucina tradizionale Positano offre ai propri ospiti una serie di specialità, alcune legate alla tradizione marinara, altre alla cucina casereccia tipicamente contadina. E’ possibile gustare i favolosi spaghetti alle vongole veraci, conditi con olio extra-vergine di produzione locale, zuppe di pesce, alici fritte con menta, aceto ed aglio, polpetti affogati, impepate di cozze.
Per chi predilige la carne si possono mangiare ricche grigliate accompagnate da verdure preparate in molteplici modi.
Positano è nota anche per la sua tradizione pasticciera tra le specialità si distinguono le delizie a limone, la torta positanese, la sfogliatella senza ricotta. Questi dolci vanno rigorosamente accompagnati con liquori di tradizione locale come il limoncello, finocchietto, alloro, mirti selvatici, rose, fichi d’india, noci.

Da Positano proseguendo lungo la costa troviamo un’altra località tra le più affermate mete del turismo nazionale ed internazionale: Sorrento.
Quest’ultima è effettivamente la terra dei colori: tinte brillanti o sfumate, a seconda del mutare delle stagioni. Basta soffermarsi ad osservare quanto può essere suggestivo un tramonto perdendo lo sguardo in direzione di Punta del Capo, di Ischia o Procida, di cui si riesce a seguire nettamente il profilo, per rimanere stupefatti della varietà dei colori e della bellezza dei luoghi. L’utilizzazione agraria di queste terre vede una netta prevalenza degli agrumeti, aranceti e soprattutto limoneti, che conferiscono al paesaggio quel particolare colore offerto proprio dai limoni e dalle arance, dando luogo ad un affascinante contrappunto con il verde-argenteo degli olivi. Infatti grazie al clima mediterraneo si produce una varietà di olive, scarsamente adattabili in altri ambienti, che danno vita ad un olio unico, la cui tipicità è riconosciuta dalla Comunità Europea con il prestigioso marchio DOP (Denominazione di origine protetta). Le caratteristiche sono sapore ed odore fruttato, colore dal verde al giallo, acidità massima dello 0,80%.
La penisola sorrentina è uno dei comuni dei Monti Lattari, che prendono il nome dalla grande produzione di latte che li contraddistingue, piccoli caseifici locali producono formaggi e mozzarelle di particolare qualità.
Due sono i prodotti tipici che si producono la treccia sorrentina e il caciocavallo, quest’ultimo e un formaggio di media stagionatura con la forma di pera.
Altri prodotti tipici sono il limone ed il limoncello di Sorrento. Il limone si fregia del marchio IGP ( Indicazione geografica protetta), esso è riconoscibile per la sua buccia sottile, che lo distingue da quello amalfitano e per la sua dimensione più ridotta. Dall’infusione delle bucce si ottiene l’originale limoncello, che lega la sua fama e il suo gusto proprio alla qualità unica del limone sorrentino.
Per chi ha la fortuna di soggiornare nella incantevole penisola è d’obbligo una sosta nelle rinomate pasticcerie della zona. Da provare le delizie al limone, soffice pasta ripiena di crema dal sapore delicato e leggero. Tutta da gustare la rivisitazione sorrentina del classico babà, bagnato dai pasticcieri locali nel limoncello e la caprese al limone.
Gino Jaco

Furore

Raro esempio di una viticoltura veramente eroica, la coltivazione della vite “nelle maceria” adottata a Furore, è uno straordinario esempio del genio partenopeo di arrangiarsi e sfruttare ogni più piccola possibilità venga offerta dalle circostanze.

In uno straordinario ambiente, a picco sul mare per 400 metri e sovrastato da un’altra parete strapiombante, altrettanto alta, il suolo di Furore offre pochi siti che permettono la coltivazione di una qualunque specie. Lo spazio viene creato con terrazzamenti di muri a secco, dove le colture ortive sono preponderanti.

Molto conosciute sono le terrazze della Costiera coltivate a limoni.

Ma la coltivazione della vite è altrettanto essenziale all’economia della famiglia contadina e quindi, con un lampo di genio, avendo destinato il poco terreno orizzontale disponibile alle colture irrigue, la vite viene coltivata nei muri delle terrazze, sistema, questo, che permette di sfruttare per le radici della vite la parete verticale del terrazzamento, dalla quale fuoriesce la pianta che sviluppa la sua vegetazione sul pergolato antistante.

Terrazzamenti
Fico
Originale coltivazione della vite

Questo straordinario esempio di viticoltura è ancora visibile sulle terrazze mozzafiato dell’Agriturismo S.Alfonso, a Furore, dove Luigi Cuomo riesce ancora a trarre vino da queste viti con l’unico aiuto di una monorotaia per alleviare la fatica e con una dedizione al lavoro incredibile che solo la passione per le proprie origini rende remunerativo.

Nell’Agriturismo è anche presente un altro monumentale Torchio di Catone.

Gino Jaco